IL CASO RWM DI DOMUSNOVAS-IGLESIAS
Il 18 febbraio 2022, ospitato dagli spazi della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche di Cagliari, si è tenuto l’evento “Etica e sostenibilità nei processi di produzione industriale: il caso Rwm di Domusnovas-Iglesias”.
A presentare l’incontro è stato Stefano Usai, docente ed ex Presidente della Facoltà, che ha ricordato gli ormai cinque anni di collaborazione tra l’Università e il Comitato di Riconversione Rwm.
IL DOCUMENTARIO DI LISA CAMILLO
Il fulcro dell’incontro è stato la presentazione del documentario di Lisa Camillo, una regista sardo-australiana che da tempo si occupa di temi di questione etica e di pace, autrice del ben noto lungometraggio “Balentes – I coraggiosi”.
Il documentario presentato, The Sardinian Factory of Death, racconta di un gruppo di persone che hanno dato via a un Comitato che tutt’oggi lotta per la riconversione di una fabbrica tedesca, l’Rwm, situata tra Domusnovas e Iglesias, fonte principale di armi e ordigni spediti principalmente nello Yemen, dove continua una guerra cominciata nell’ormai lontano 2015.
Dopo la visione del film, Lisa ha raccontato la nascita di questo progetto, di come è arrivato ad Aljazeera, l’ente che l’ha trasmesso, e di quanta difficoltà ci sia stata nel cercare di estrapolare informazioni utili a far sì che il messaggio da trasmettere fosse il più trasparente e incisivo possibile. Ha poi fatto presente i valori con cui ha agito, che da anni portano avanti il suo lavoro; valori che mirano a una Sardegna pulita con l’auspicio possa ritornare, seppur in chiave moderna, alle origini, alla natura.
GLI INTERVENTI
Per il resto della serata sono state protagoniste tante personalità che fanno parte, anche solo con le intenzioni, di questo grande obiettivo.
A spiccare è stato sicuramente l’intervento dell’avvocato Paolo Pubusa che ha avuto modo di difendere il Comitato, e che ha definito questa esperienza una fortuna professionale e umana.
Fondamentali anche gli interventi della professoressa Aide Esu, che ha descritto il piacere provato nel scoprire nei propri colleghi la sua stessa voglia di mettersi in gioco riguardo a quegli aspetti a cui l’Università non può essere indifferente; e di Graziano Bullegas di Italia Nostra Sardegna, uno dei volti principali del cortometraggio.
A seguire, l’importante discorso di Giacomo Meloni, della Confederazione Sindacale Sarda, che ha descritto il lavoro quasi come un’estensione della vita dell’uomo e che, in quanto tale, non può essere associato a quello svolto all’interno della fabbrica, che funziona solo sulla base di una produzione di armi e bombe utilizzate in guerra.
La parola è dunque passata a Carmina Conte, giornalista e rappresentante di Medicina Democratica, che ha riportato un dato su cui porre particolare attenzione: il 60% di tutte le aree in Italia di territori sottoposti a schiavitù militari si trova in Sardegna. Una storia che si ripete, che riporta alla mente tutte le tragedie dovute a scelte economiche e strategiche fatte passare per non dannose, che danno lavoro e per questo necessarie.
COOPERATIVA WARFREE SERVICE
È poi arrivato il turno di Stefano Scarpa, Presidente della Cooperativa WarFree Service, membro fondatore dell’Associazione WarFree, rete di Imprese, Imprenditori e Professionisti per la pace e la transizione ecologica, che accoglie chiunque voglia lavorare per portare avanti degli obiettivi comuni che rispettino tutti i punti della carta dei valori, in particolar modo quelli che riguardano la pace, il rispetto del lavoro e del lavoratore, e il rispetto dell’ambiente.
La Cooperativa si occupa di promuovere le imprese aderenti all’Associazione che vogliono crescere e inserirsi in un mercato digitale, e le aiuta dal punto di vista della comunicazione e della visibilità. I social media e il sito web (www.warfree.net) sono, infatti, gli strumenti principali utilizzati per pubblicizzare ciò che queste realtà offrono.
SALUTI FINALI
A concludere è stata Cinzia Guaita, Presidentessa dell’Associazione WarFree e volto principale, nonché in parte voce narrante, del documentario di Lisa Camillo.
Doverosi gli applausi e i ringraziamenti anche per gli ultimi interventi di Giuseppe Melis, docente Unica, e di Arnaldo Scarpa, copresidente dell’Associazione WarFree, che hanno così salutato il pubblico e concluso l’evento.